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Rinnovabili elettriche post rivoluzione

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agosto 2015

Roberto Meregalli

 

I dati definitivi del settore elettrico, diffusi come di consueto da Terna a metà luglio, permettono di accantonare la stagione 2014 e ragionare sul primo semestre del 2015 in maniera ponderata.
Nel 2014 la grande crescita è terminata (lo avevamo già preannunciato qui), i dati definitivi sanciscono che a livello di nuova potenza rinnovabile installata il consuntivo è di “soli” 676 MW, il giudizio è in riferimento agli incrementi degli anni precedenti, che sono stati di ben altra entità.

 

 Lo scorso anno le FER hanno generato 120.679 GWh, un bel 7,7% in più del 2013, una quantità di elettricità equivalente ai consumi totali di tre regioni energivore come Lombardia, Veneto e Piemonte o quasi equivalente al totale dei consumi dell’industria italiana (122,5 TWh). Il loro peso è stato pari al 39% della domanda totale (che è stata pari a 310,5 TWh) e al 43% della produzione nazionale lorda (pari a 279,8 TWh).
Nel 2015 la penetrazione della generazione rinnovabile subirà una battuta d’arresto per due motivi: innanzitutto la domanda di elettricità nei primi sei mesi si è assestata, mettendo fine alla caduta costante degli ultimi anni ed il dato di luglio, visto il gran caldo, farà segnare un aumento rilevante dei consumi; secondariamente la produzione da fonti rinnovabili ha segnato una flessione mentre la produzione da fonti fossili un aumento, rafforzando rispettivamente il trend ribassista e rialzista che ha avuto inizio nei primi tre mesi del 2015.

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