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05. Disprezzo

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24 maggio 2011

Disprezzo

Ricorrendo alla fiducia per la quarantatreesima volta, il governo Berlusconi IV ieri ha ottenuto l’approvazione della Camera dei deputati al cosiddetto decreto Omnibus, contenete la modifica alla legge che dovrebbe evitare al popolo italiano di esercitare il proprio diritto di esprimersi sulla scelta di costruire sul proprio territorio reattori nucleari.

Una scelta di disprezzo verso la democrazia diretta che lo strumento del referendum rappresenta, da parte di una forza che fa dell’espressione della libertà la propria bandiera.

Ma anche una scelta cieca alla realtà energetica di un mondo in cui (a livello di fonti primarie), il nucleare rappresenta un esiguo 2% (vedi recente Rapporto IPPC), viene utilizzato solo da 29 paesi sui circa 190 rappresentati all’ONU, produce meno del 13% dell’energia elettrica globale e si appresta a diventare residuale dopo la scelta tedesca e giapponese di cambiare scenario.

Ieri a Fukushima la Tepco ha ammesso ciò che i pessimisti avevano ipotizzato nei primi giorni dopo l’incidente ai reattori: in tutti e tre i reattori si è verificata la fusione del nocciolo. Pochi giorni fa installando nuovi rilevatori per misurare il livello dell’acqua nel vessel del reattore numero 1 si era scoperto che i calcoli fatti sino a quel momento erano sbagliati, nel reattore c’era molta meno acqua del previsto e ciò dimostrava che il combustibile non era piu’ nella sua posizione originale ma era fuso e sprofondato sul fondo del contenitore danneggiandolo e causando una fuoriuscita costante di acqua altamente contaminata, acqua che ha riempito le fondamento dell’edificio e raggiunto un livello di quattro metri.

Nei giorni scorsi gli operai giapponesi hanno lavorato per trasferire le 47 mila tonnellate di acqua radioattiva del reattore numero due, ma fra un paio di giorni dovranno sospendere l’operazione non sapendo dove stoccare l’acqua. Il Giappone si trova oggi a doversi farsi carico di risolvere un incubo nucleare che costerà miliardi e che durerà decenni. E i danni si sa che non sono stati causati solo dallo tsunami, ma dal sisma e da alcune operazioni che la Tepco non ha ancora compreso come e perche’ siano state attuate, ieri la JAIF riportava nel suo quotidiano bollettino che il sistema di raffreddamento di emergenza del reattore 1 era stato fermato manualmente dopo poco piu’ di tre ore dal sisma seguendo le istruzioni di un manuale operativo per evitare danneggiamenti al reattore. Mossa incomprensibile ma attuata.

Tornando ai fatti di casa nostra, nel mese di marzo, l’amministratore delegato di Sogin, la società incaricata di smantellare il nostro vecchio nucleare, ha ricordato che con l’attuale livello di spesa ci metteremo novant’anni a concludere l’opera. Questo significa che abbiamo già dato in eredità ai nostri figli e ai loro figli l’onere di dover pagare in bolletta questo lavoro, ma non basta i nostri discendenti pagheranno per migliaia di anni il costo per gestire il deposito che dovremo comunque costruire per ospitare le scorie di Caorso che nel 2025 la Francia ci ridarà indietro.

E’ giusto fare una scelta che pagheranno le generazioni future? C’e’ un problema etico sul nucleare che non possiamo evitare, possiamo dire che prima o poi qualcuno lo risolverà ma cio’ non rappresenta una gran prova di maturità e saggezza.

Ma nonostante il disprezzo di questo governo, il nostro Paese non costruirà nuovi reattori aumentando la brutta eredità che abbiamo gia’ imposto alle generazioni future, perché col disprezzo non si costruisce consenso e senza consenso non si costruiscono reattori, a meno di esser così folli da usare la forza.

Ma non accadrà perché un modo piu’ intelligente di costruire le cose e di utilizzare l’energia si sta facendo strada e insieme allo sviluppo incontenibile delle fonti rinnovabili, che stanno gia’ causando problemi alle aziende elettriche per la loro capacità di modificare il mercato elettrico e di spingere nell’angolo la generazione termoelettrica (vedi lo scontro Enel(Assoelettrica)-Terna per ora relegato alla stampa specializzata), trasformeranno presto il sistema energetico globale.

Roberto Meregalli Beati i costruttori di pace, Comitato Energia felice

Per approfondire: Cercare il sole dopo Fukushima

Il saccheggio dei beni comuni, quali l’energia e l’acqua, perpetrato dalle nostre società in nome della crescita economica e dello sviluppo tecnologico, non é una dimostrazione di saggezza, argomentano con accurata dovizia di dati e analisi Agostinelli, Meregalli e Tronconi in questo libro. Né è espressione di saggezza, secondo gli Autori, quella di voler continuare il saccheggio del futuro della vita ricorrendo all’energia nucleare. Essi non credono che i beni comuni possano essere ridotti a merci, oggetto di appropriazione e di uso al servizio della bramosia di potenza e della cupidigia dei pochi. Quando si riferiscono alla necessità di integrare il discorso sull’energia con quello sul clima, sull’acqua e sulla terra indicano il tratto conduttore di un programma sociale e politico che riguarda anche il lavoro e che non può che affascinare i giovani derubati di futuro. Per l’Italia, la riconversione ecologica dell’economia, a partire dall’occasione straordinaria di «passare al Sole», rappresenta una grande opportunità per affrontare l’emergenza ambientale e per contribuire alla soluzione dei problemi occupazionali e di qualità del lavoro che la crisi presenta.

Dalla prefazione di Riccardo Petrella

   

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